Scopri i principali cambiamenti nel comportamento dei consumatori che avranno un impatto sulle vendite nel 2022 e cosa dovrebbe rimanere nei prossimi anni.
Stiamo vivendo una fase di grandi trasformazioni nei comportamenti di consumo, spinte dalla digitalizzazione ma anche dalle nuove abitudini adottate a causa della pandemia di Covid-19. In questo scenario, le aziende che si distinguono maggiormente sono quelle che hanno già notato i cambiamenti e hanno cercato di adattare le proprie attività al nuovo contesto, concentrandosi sempre sull’offrire la migliore esperienza ai propri clienti.
Secondo il nuovo rapporto della società di ricerche di mercato globale Euromonitor International, che identifica le tendenze che definiranno il comportamento dei consumatori e influenzeranno le strategie aziendali, due concetti sono forti quest’anno: “resilienza e adattabilità”. Come evidenziato dal Wall Street Journal, Euromonitor prevede che nel 2022 i consumatori saranno esigenti, ansiosi e creativi nell’affrontare il cambiamento. “Le persone si aspetteranno un maggiore attivismo dai marchi, nuove opzioni di servizi digitali nella loro routine e un maggiore aiuto per raggiungere il benessere mentale e fisico”, si legge nell’articolo di giornale.
Per Alison Angus, responsabile della ricerca sullo stile di vita presso Euromonitor, queste trasformazioni continueranno anche quando la pandemia sarà sotto controllo. È necessario quindi comprendere che il consumatore non è più lo stesso di prima e, quindi, è importante essere aperti ad apportare i cambiamenti necessari nel business.
Scopri alcuni trend evidenziati da Euromonitor per i consumi nel 2022:
1 – Valorizzare l’attivismo del brand
I consumatori hanno prestato maggiore attenzione alle azioni delle aziende durante la pandemia e tutto indica che prenderanno più sul serio le questioni sociali e ambientali, anche in caso di ritorno alla normalità. Per Euromonitor le persone chiederanno maggiore responsabilità all’azienda riguardo alla salute e al benessere dei propri lavoratori, oltre a tenere d’occhio le azioni svolte a favore delle comunità locali, soprattutto per quanto riguarda la promozione della sostenibilità. Questo perché il Covid-19 ha cambiato il rapporto delle persone con gli spazi esterni, sensibilizzandole sull’importanza della cura dell’ambiente.
2 – Spontaneità e convenienza
Ai consumatori manca la spontaneità degli acquisti e delle esperienze pre-pandemia e desiderano averla in qualche modo. “Vogliamo davvero quel caffè da portare via, quella passeggiata e fermarsi a pranzo da qualche parte, cioè quella spontaneità e facilità”, ha detto Angus al WSJ. In questo senso, le aziende devono esplorare la propria creatività per offrire un’esperienza simile, seppure in un contesto digitale.
È inoltre importante evidenziare che Euromonitor ha rilevato che i consumatori più giovani preferiscono le interazioni digitali, mentre il 68% dei consumatori over 60 preferisce parlare con le persone nei loro contatti con l’azienda. Tali dati sono essenziali per orientare le strategie in questo momento in cui è fondamentale impressionare i consumatori.
3 – Spazi esterni
Anche dopo la pandemia, il desiderio delle persone di spazi all’aperto per lavoro, eventi e svago rimarrà forte, afferma Euromonitor. “Le aziende devono creare la propria oasi all’aperto”, afferma il rapporto.
4 – Realtà “Phygital” (Fisica + Digitale)
“Realtà phygital” è il termine coniato da Euromonitor per spiegare il nuovo contesto ibrido in cui i consumatori vivono, lavorano, fanno acquisti e giocano sia di persona che online. Sempre più persone utilizzano videochiamate, app per smartphone e altre tecnologie per rimanere in contatto durante la pandemia, nonostante siano fisicamente separate dai propri amici e familiari. Questa diventa un’abitudine, rafforzando quindi questa costante transizione tra fisico e digitale.
5 – Nuovi orari
I consumatori si aspettano una ritrovata flessibilità di programmazione con modifiche alla loro routine. Il fatto che siano diventati multitasking in casa (lavorare, prendersi cura dei figli, dedicarsi alle attività del tempo libero, occuparsi delle faccende domestiche, ecc.) ha cambiato il modo in cui gestiscono i propri orari, ovvero i consumatori si aspettano che anche le aziende offrano questa flessibilità. Secondo Euromonitor, i clienti richiederanno una cultura del servizio 24 ore su 24.
6 – Consumatore “ribelle”
C’è un’ondata di sfiducia nei confronti dei governi e dei media causata dalla disinformazione, sostiene Euromotor. Di conseguenza, le persone si sono “ribellate” e hanno messo al primo posto i propri bisogni. In questo senso, iniziano a investire in alcuni “lussi” per sentirsi meglio nelle loro case, raggiungendo il benessere fisico e mentale durante questa crisi.
7 – Moderazione
Un altro movimento osservato è quello del risparmio nella spesa, poiché molti hanno perso il lavoro o si trovano in una situazione delicata a causa della crisi finanziaria. Pertanto, esiste una tendenza verso la moderazione, nel senso che i consumatori si aspettano di pianificare attentamente il budget e di acquistare prodotti e servizi a valore aggiunto e convenienti. Per Euromotor può succedere che un consumatore si identifichi con questa tendenza tanto quanto con la precedente, cercando di risparmiare su alcune cose per acquistare articoli che portino benessere.
8 – Ossessione per la sicurezza
La pandemia ha reso le persone più preoccupate per la propria salute. I consumatori richiedono servizi contactless, standard igienico-sanitari eccezionali e prodotti che migliorino l’igiene e l’immunità.
9 – Maggiore consapevolezza di sé
La pandemia ha anche portato le persone a ripensare alle proprie priorità, a riflettere sulla propria identità e a cercare un equilibrio tra vita personale e professionale, afferma Euromonitor. Tutti avevano bisogno di riconfigurare la propria vita. Pertanto, c’è la tendenza a valorizzare le aziende che offrono accesso a beni e servizi che promuovono l’auto-miglioramento e l’equilibrio dello stile di vita.
10 – Evoluzione del lavoro da casa
Il lavoro da casa si stava già rafforzando prima della pandemia, ma le misure di distanziamento sociale lo hanno reso una realtà per molti da un giorno all’altro. Allo stesso modo, le aziende hanno dovuto riadattarsi e una parte di esse intende mantenere il lavoro a distanza. Pertanto, Euromotor ritiene che molte persone continueranno a lavorare da casa, almeno per una parte del tempo, a lungo termine.
Ciò avrà un impatto su molti aspetti della vita quotidiana, dalla spesa tecnologica alle abitudini alimentari e alle scelte di abbigliamento. Da un lato diminuirà la spesa per il caffè, la pausa pranzo e la socializzazione con i colleghi dopo il lavoro, dall’altro gli acquisti di cibo e bevande potrebbero diventare più sofisticati mentre le persone cercano di creare pasti di qualità, prevede il ristorante a casa. Euromonitor.
Deliziare il consumatore
Oltre a tutti questi punti citati, è importante ricordare altri trend che già si rafforzavano prima della pandemia e che dovrebbero permanere, come l’omnichannel, la personalizzazione del servizio, l’agilità nelle consegne e la qualificazione dei servizi di vendita online. Per chi opera offline la priorità deve essere offrire un’esperienza di acquisto senza eguali.
In tutti questi aspetti osserviamo punti fondamentali: investimento in tecnologia, apertura al cambiamento, creatività e ricerca di efficienza costante. Le aziende che hanno già capito che è giunto il momento di investire nella qualità del servizio, differenziandosi dai concorrenti, sono sicuramente un passo avanti!